L’arte apre a nuovi tipi di operazioni mentali, di linguaggio: è un vedere, pensare, agire. Una proiezione nel futuro di frammenti del passato in cui si rende possibile l’improbabile incontro del moderno con il selvaggio o con l’origine in cui si da una rottura che mette in scacco l’intero contenuto della storia con il suo tempo omogeneo e vuoto.
E’ così che mi appare il cantare la terra ed il modo di abitarla presente nell’operare artistico di Lucio Perna che si iscrive nel neoastrattismo geometrico con i suoi valori di forma, colore, spazio……..
Le sue opere vogliono essere mappe emozionali, mappe che prendono avvio dai sentimenti, emozioni, percezioni che si danno nell’interazione con specifici luoghi e nei vissuti territoriali. Sono rappresentazioni di sensazioni visive, olfattive, tattili, auditive e del sesto senso delle emozioni non catalogabili che i luoghi sollecitano e che, con le loro forme che si dispiegano nello spazio estendendosi al di fuori dei contorni, ci conducono in spazi mentali liberi.

La sua è una pittura del vedere, del sentire, dell’esistere nell’ incontro con lo spazio e con la terra. I suoi quadri sono figurazioni in cui si coagulano forme conoscitive e concettuali, opere che sono pensiero e concetto e vogliono fare pensare………. Opere che nascono dallo stupore e dalla fascinazione dinnanzi all’ incontro con le immense distese dello spazio che si ripetono come se fosse sempre la prima volta, in una sorta di complicità con lo spazio e la terra che ci restituisce alla nostra umanità nella sua interezza, a partire
dall’ assunzione di una geografia interiore, primitiva, sentimentale

In esse inoltre è all ’opera una logica del frammento così che mi appaiono sospese in uno stadio di ricercata incompiutezza, in continuo e possibile mutamento, Sono forme che si mantengono nello stadio di metafore felici , di non avvenuta consolatoria perfezione perché ogni forma è come sospesa e accostata al di fuori da un ordine o regola evidente. Per questo mi appaiono anche come una fuoruscita dall ’estetismo diffuso per una nuova ecologia della mente, uno scardinamento delle regole, un sconfessare le verità affermate. Sono un andare oltre la Reflexionbildung dell ’arte contemporanea nel suo imporsi, fin dall’ inizio nei linguaggi delle avanguardie di primo Novecento, nella sua vocazione all’ immateriale e alla scomparsa, al grado zero, che è fondamentale per tutte le Avanguardie.
Anche il materiale di cui sono fatte parla dell’effimero della vita: le belle e perfette carte, che nella loro consistenza mimano altri materiali, non sono fatte per durare, mentre sono un materiale di civiltà, il materiale in cui si iscrivono le nostra vite, le nostre storie e narrazioni……..
Eleonora Fiorani