Arrivare nell’alba.
Fresco chiarore avvolgente. estremo silenzio.
Sfumano i colori di Kerzaz nel grande Erg.
si annuncia vibrando lontano.
trame tortuose in piccoli mondi privati disegna
un vento abrasivo, pungente.
figure senza età?,
zitte nel tag?lmust vanno lente e altere.
diamanti e ghiaia di effimeri corsi d’acqua
sublimano calura.
sale cristallino.
merlature violacee contro orizzonti illusori.
distese rilucenti di ambra ed ocra.
fragore di luce nell’Adrar.
piani levigati ed audaci come incudini.
mercati affollati e brulicanti nel profumo
di miglio e di capra
pulsanti di bagliori infuocati,
taglienti e polverosi.
tripudio di frastuoni a Nefta
si smorza. d’improvviso e veloce adombra
grovigli di piste martoriate e senza meta.
fruscio di sterpi rotola verso il buio
col suono sommesso di antiche nenie.
fuochi nel Tener? sotto un cielo vicino e stellato
poesia di un rito: lo “ahal”.
splendore di giovani corpi,
di lucidi volti miniati di sangue ed henne’.
cresce la notte e consuma amplessi arcani.
quiete che adagio ogni cosa, adagio, ricompone
e dissolve.
ricorsi senza tempo riflessi in un miraggio.

Lucio Perna